Ma il presidente del PD del Municipio III Giovanni Caudo si è subito opposto. Quando ero assessore con il sindaco Marino, avevamo già un progetto, ha dichiarato Caudo a Roma Today. Ora si parla di oltre 300, più o meno quanto si investe in un anno per tutta Roma.
Condividi Trecentoventicinque milioni per completare il progetto di Santiago Calatrava. https://velasenzaparole.com/i-matrimoni-degli-altri-vela-senza-parole/ Con la legge di bilancio che sta per approdare in Parlamento, arrivano i fondi per sbloccare l’intervento urbanistico che, a Tor Vergata, aveva previsto di realizzare “una città dello sport”. Il nome del progetto è “Città della Conoscenza” e consiste nella realizzazione di un grande centro polifunzionale per la ricerca scientifica e per eventi «di divulgazione, intrattenimento e sportivi».
Così rischiamo di sperperare altri soldi pubblici, ha concluso Caudo. E certamente visto che la proposta dovrà passare al vaglio della Camera e del Senato, ne vedremo delle belle. Il polo sportivo di Tor Vergata è stato scelto come set di una nuova serie tv Netflix, questo ha riportato interesse suscitando la curiosità di molti. Il progetto fu commissionato dalla giunta Veltroni nel 2005 a valle dell’assegnazione dei Mondiali di nuoto 2009 alla città di Roma. L’incarico fu affidato alla nota archistar Santiago Calatrava, che ha risposto con un progetto ardito ed eccentrico, come tutte le sue altre opere.
- Senza più la pressione degli imminenti mondiali, con il 2009 i lavori della Città dello Sport vengono temporaneamente sospesi, per mancanza di fondi, nonostante, a quella data, sia stata già spesa una cifra quattro volte superiore al costo inizialmente previsto.
- Ad oggi è stata realizzata soltanto una delle vele previste (priva tra l’altro di vetrate) che ospita lo stadio del nuoto, e la struttura base dell’altro palazzetto per il basket e la pallavolo.
- Ringrazio i volontari ei nostri medici e infermieri che, oltre ad effettuare le vacinazioni, portano per mano i cittadini fino a giungere alla giusta consapevolezza nel ricevere la dose ”.
- Dall’alto si vede bene la base di quella che doveva essere la seconda “Vela”, mai costruita.
La quota più consistente di finanziamenti sono quelli destinati a far ripartire il cantiere ed a concludere l’opera. Trecento milioni da corrispondere in tre anni alla società pubblica a cui L’università di Tor Vergata cederà l’area, le opere realizzate ed i progetti. Tuttavia, la ragione principale per cui Calenda vorrebbe demolire la Vela non ha a che fare con le difficoltà burocratiche, ma con i soldi. In un tweet ha pubblicato una foto della Vela definendola «uno dei più mastodontici sprechi della storia», e in un video più argomentato ha sostenuto che l’unica cosa sensata sarebbe demolire l’opera e riutilizzare i materiali perché «ha costi di mantenimento assurdi e costi di completamento ancora più assurdi». Con i fondi destinati ai lavori, dice Calenda, sarebbe meglio costruire una stazione della metropolitana a Tor Vergata, che è sede di un importante polo universitario ma è collegata piuttosto male con il trasporto pubblico locale.
Già nel 2008, però, proprio per i ritardi nell’edificazione, si decise che i Mondiali si sarebbero tenuti nelle strutture già esistenti del Foro Italico che andavano solo restaurate. Ove non espressamente indicato, tutti i diritti di sfruttamento ed utilizzazione economica del materiale fotografico presente sul sito Fanpage.it sono da intendersi di proprietà dei fornitori, LaPresse e Getty Images. In realtà, secondo un gruppo di accademici e accademiche di Tor Vergata, demolire la Vela non sarebbe né economico né semplice. «L’area è immensa e per tirare su quella struttura si adottarono tecniche molto complicate» spiega Antonella Canini, che insegna botanica a Tor Vergata. «Diversi anni fa fu fatta una valutazione e il costo per smantellarla si aggira sui 200 milioni di euro». Canini si occupa da anni dell’area della Vela e ha diretto il gruppo di ingegneri, economisti e altri accademici che hanno lavorato a un dettagliato progetto per completarla.
A rimetterci è soprattutto Balducci, che dopo aver rassegnato le dimissioni dalla presidenza del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed aver affrontato un percorso giudiziario, si ritrova nel settembre 2014 a dover affrontare la confisca definitiva di beni per 13 milioni di euro. Bertolaso invece viene prosciolto da ogni accusa in prima istanza per una questione procedurale, ma in maggio dovrà affrontare un nuovo processo. Ringrazio i volontari ei nostri medici e infermieri che, oltre ad effettuare le vacinazioni, portano per mano i cittadini fino a giungere alla giusta consapevolezza nel ricevere la dose ”.
Va detto che i progetti di Calatrava spesso risultano più complessi e costosi di quanto preventivato, talvolta anche problematici, come nel caso del ponte della Costituzione sul Canal Grande di Venezia. Se finora nella struttura ospedaliera in viale Oxford si somministravano i vaccini Pfizer e Astrazeneca, mentre alla Vela il monodose Johnson&Johnson, da domani la situazione è destinata a cambiare. Perché dal 23 giugno anche alla Vela si inietterà il farmaco anti Covid Pfizer. E così alcune prenotazioni, sia del farmaco che richiede due iniezioni che del vaccino monodose, sono state spostate per riprogrammare l’agenda. Ma questo non significa che al Policlinico non si somministerà più Pfizer. «Si darà – però – priorità ai fragili», come fanno sapere dall’PTV.